L’arte di conoscere se stessi. Pensieri (eNewton Classici)

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Cura e traduzione di Mario Scaffidi Abbate


I pensieri di Marco Aurelius (chiamati anche ricordi, conversazioni con se stesso, ammonizioni) sono un lavoro fondamentale per coloro che desiderano avvicinarsi alla saggezza degli antichi. Una saggezza che non elimina il conflitto tra essere e vuole essere, tra principi filosofici e impulsi naturali, tra teoria e pratica. L'imperatore era un uomo tormentato, in contrasto con la logica stoica che si sforza di continuare, ma che non poteva cadere pienamente e permanentemente nel suo mondo interiore. I suoi pensieri, infatti, hanno quasi sempre due facce, come una medaglia: una linea e un retromarcia. Così, ad esempio, crede nella Provvidenza, ma non esclude il caos o l'atomismo, si fida degli dei, ma viene chiesto perché ", se esistono", non significano che almeno il meglio possa sopravvivere dopo la morte. scomparire in modo permanente. " Dubbi, quindi, senza certezze. Ma oltre le contraddizioni e il pessimismo che vengono mantenuti qua e là, due concetti fondamentali e molto significativi si distinguono al lavoro: "La vita è l'opinione", cioè, un gioco dialettico di cui solo il saggio è in grado di scoprire il trucco, dare Il velo dell'illusione, e "L'uomo non è responsabile per le sue azioni, perché tutto è effettuato in armonia con le leggi della natura": un'affermazione che, in contrasto con ciò che è stato detto in precedenza, costituisce la chiusa e la sintesi del lavoro .

«Llevame e mi gettò ovunque tu voglia: ovunque tu tieni il mio demone pacifico, paga per essere e agendo secondo la tua stessa natura. Non c'è niente di in grado di disturbare la mia anima, mettilo, umiliare, calpestalo e spaventarlo. O pensi di poter trovare qualcosa che vale tutto questo? "


Marco Aurelio

Nato a Roma nel 121 Annuncio Adottato da Antonino Pío, gli è successo nel 161. Associazione di suo fratello vero Lucius e da Tarj di suo figlio cucito, lui Si è trovato commesso, nonostante se stesso, se stesso, in una serie di continue guerre: contro le parti, i tedeschi e i Maracos. Nella politica interna, ha combattuto contro il potere assoluto dei suoi predecessori, ha raccolto l'economia e promuoveva le leggi benevoli verso gli schiavi . Ha opposto ai cristiani. Morì a Vindobona nel 180.

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